F27SE SOLO offshore European Championship: il divario con le regate di alto livello è stato colmato

Campionato europeo in solitaria: il divario con le gare di alto livello è stato colmato.

Chi vuole navigare in competizioni offshore e in solitaria, ha pochissime opzioni. Non c'è quasi nessuna regata in solitaria organizzata per i velisti di club, quindi dopo aver partecipato a una o due gare locali in due velisti, ci si scontra quasi subito con un ostacolo insormontabile. Il passo successivo è quello di rivolgersi alle classi professionali o semiprofessionali Mini650, Class40, Figaro o Imoca60. Per gareggiare in una di queste categorie, è necessario dedicare la vita a questa attività: questo significa che non può essere un'attività da praticare nel tempo libero, e che è incompatibile con un lavoro a tempo pieno e la famiglia. Per questo motivo è possibile che si abbandoni l'idea, dal momento che si tratta di una scelta così estrema. 

Ma un anno fa, un venerdì mattina come tanti, sedici velisti hanno aggiunto un tassello fondamentale tra i due tipi di competizione. Per la prima volta, nell’ambito di un'altra importante competizione, è stato organizzato un campionato europeo in solitaria per la classe dei First 27 SE (Seascape Edition), le barche monotipo. 

Si tratta di un passaggio determinante poiché, a differenza di qualsiasi altro campionato, per partecipare non è necessario essere velisti professionisti. Non bisogna effettuare una preparazione estremamente rigorosa, tenendo ben nascosti i piccoli trucchi agli avversari. Partecipare a questa regata, significa invece trovarsi in un ambiente insolitamente caloroso, ricevere utili consigli dai concorrenti più vicini, seduti sotto una tenda sorseggiando un tè. Ci si aiuterà a vicenda a preparare le barche e si ritroveranno gli amici velisti. Infine, si lotterà per un titolo importante come quello di campione europeo, partecipando alla Silverrudder, rinomata per la sua difficoltà

Ci sono vari motivi per cui la Silverrudder era il punto di partenza giusto per creare questo nuovo evento. La regata, che si tiene ogni anno in Danimarca, ha dimostrato la grande importanza del concetto della cosiddetta gara d'avventura. La maratona è, per il mondo della corsa, ciò che una regata d'altura è per il mondo della vela. Una gara contro sé stessi, fatta per mettersi alla prova, con una parte di sofferenza, ma per dimostrare alla fine che si è davvero in grado di spingersi oltre. Per averne conferma, basta fare il giro dell'isola di Fyn, cioè percorrere oltre 135 miglia nautiche, con qualsiasi tempo, poiché l'organizzazione è irremovibile e dà il via alla regata ogni anno, il primo venerdì mattina di settembre alle 10. 

L'anno scorso, il nostro primo campione europeo in solitaria, Peder Edman, ha tagliato il traguardo dopo appena 20 ore e 48 minuti di navigazione su questo percorso. Nel freddo del primo mattino, sfoggiava un sorriso caloroso che contrastava nettamente con l'entusiasmo chiassoso dei suoi amici sulla barca di accompagnamento. Stanco e in preda ai crampi alle mani e alle gambe causati dalla sequenza di manovre, è salito sul primo gradino del podio seguito da Per Cederberg e Milan Tomek, rispettivamente in seconda e terza posizione.  

Quest'anno, ovviamente, abbiamo deciso di partecipare nuovamente al campionato. Le condizioni, come sempre, erano differenti. La flotta era molto più numerosa: sulla linea di partenza dell'edizione 2022, vinta dal ceco Milan Kolacek, seguito da Uroš Kraševac e Milan Tomek, unico detentore del doppio titolo, c'erano diciannove First 27 SE. Queste sei persone, insieme agli altri 30 velisti, sono diventate dei punti di riferimento per gli amatori della vela d'altura in solitaria e dei modelli da seguire. Hanno dimostrato che è possibile diventare uno di loro. 

Pubblicato su 19.01.2023

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